giovedì 29 maggio 2014

Giusto sapere che....

Soglia di van Aaken

I primi rudimenti tecnici sulla corsa datati anni '50, prevedevano che lo sviluppo del sistema cardiovascolare fosse il fattore principale della crescita sportiva di un' atleta. Successivamente tale teoria fu accantonata o meglio evoluta.
Negli anni sessanta il "Doctor Running" Ernst van Aaken ( http://it.wikipedia.org/wiki/Ernst_van_Aaken), convinto sostenitore della teoria per la quale un allenamento tenuto su ritmi troppo alti fosse deleterio per il corpo di un'atleta, a causa dell'eccessiva produzione di acido lattico, decise di proporre una metodologia di lavoro su ritmi pari al 50/60% delle proprie possibilità, in funzione alla preparazione di grandi distanze. Un runner in condizioni di salute migliori è un runner più forte.
In parole povere, la soglia di Van Aaken è il punto oltre il quale il fiatone non consente più al corridore di chiacchierare. Non è ancora la soglia anaerobica, ma è ben oltre la soglia aerobica. Quel punto dove il corpo ancora non produce acido lattico.
Esempio metodo van Aaken:




  • 2000 metri corsi in un tempo 2 minuti inferiore al migliore personale con un recupero di 3-5 minuti al passo



  • 3000 metri corsi in un tempo 3-4 minuti inferiore al migliore personale con un lungo recupero
  • 1 o 2 ripetizioni di una serie di 10x350 metri di corsa lenta, con pause di 50 metri al passo
  • 2000 metri corsi in un tempo 2 minuti inferiore al migliore personale
  • 5 serie di 350 metri ciascuna a velocità controllata
  • 2000 metri corsi in un tempo 2 minuti inferiore al migliore personale
  • (Fonte Wikipedia)

     

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