lunedì 12 maggio 2014

Fuori tema... e fuori di senno.




"Il debole è un soggetto che non ha la forza sufficiente per ottenere il meglio dal mondo che lo circonda". 
Credo sarebbe più corretto scrivere che "il debole è quel soggetto alla quale il mondo vieta di ottenere il meglio per sé". Più corretto non trovate?!
Punto primo...
Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. 
"Canta" così il primo articolo della Costituzione. Leggendolo mi viene da tirare un sospiro di sollievo. 
Punto secondo...
"Amerai il prossimo tuo come te stesso".
Questa frase dovrebbe avere un senso, soprattutto in un paese come l'Italia dove ha sede il Vaticano. Non c'è laicità che tenga, se da 2000 anni sopravvive questo insegnamento, qualcosa vorrà pur dire??!
Sommando i due punti mi verrebbe da pensare che la prima categoria, quella dei deboli, nella nostra amata penisola non dovrebbe temere nulla, ogni persona meno fortunata, ogni uomo o donna "diversa", per qualsiasi voglia motivo, dovrebbe essere tutelata dalla nostra comunità, dalla nostra famiglia. Non è così però, ancora una volta lo vivo sulla mia pelle, ancora una volta, a conti fatti, siamo soli davanti al problema. Non c'è Istituzione o Sacerdote che venga a tirarti fuori dal fango della disperazione. Rimangono solo parole, belle e piene di significato, ma purtroppo con le parole non si mangia. Per mangiare serve il lavoro, il lavoro è dignità e la dignità è vita. 
Il debole non vuole elemosina o la pietà, il debole vuole il lavoro, vuole la dignità. Un grande paese per definirsi tale dovrebbe lottare per questo, per difendere chi è meno fortunato, chi, nella vita, deve superare grandi prove tutti i giorni.  Per vivere da deboli in italia, bisogna essere davvero forti.
Meglio andare a correre.....

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