martedì 18 marzo 2014

Vacanze Romane

Edouard Leon Cortes
Ho sempre apprezzato correre lungo la pista ciclabile che costeggia il Tevere, soprattutto nelle prime ore del pomeriggio. Mi piace il senso di calore che da, il sole che batte sul viso o sulla schiena, che si riflette sull'acqua, il passaggio rumoroso dei vogatori sul fiume, i barconi appollaiati sulla riva. Mi sembra tutto facente parte di un quadro. Una di quelle tele con cornice dorata che usavano nei salotti le nostre mamme e che raffiguravano scenari parigini sommersi dalla pioggia. Come se potessimo noi offrire una versione soleggiata e meno cupa dei dipinti d'oltralpe. Trovo davvero piacevole uscire dalle zone d'ombra e sbattere sul riverbero della luce. La cadenza martellante dei passi sull'asfalto inclinato. M'incuriosisce vedere l'andirivieni dei mezzi busti che fanno "capoccella" da sopra i ponti nella zona di San Pietro. Mi chiedo dove vanno, ma soprattutto da dove vengono e quanti occhi stanno guardando. In questo scenario, che considero come una buca dentro Roma, un luogo che l'uomo non è riuscito a valorizzare, solo perché non sfruttabile a pieno per via delle piene, ci sono loro, i signori incontrastati del fiume, i gabbiani.
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Serial killer del cielo, branchi di folli volatili dagli sguardi assassini. Sempre lì, in gruppo, nello stesso punto, ti guardano passare e ti osservano con sguardi sinistri con una leggerissima rotazione del collo osservano da dove arrivi e dove stai andando. In mezzo a loro c'è sempre quello che apre le ali e fa la voce grossa, il capo, "er più". I piccioni si guardano bene dal farsi vedere. Ormai piazza San Pietro non è più il loro territorio. Sono mutazioni e mutamenti, gabbiani con sindromi domestiche che quasi si fanno accarezzare dai passanti. Dov'è finita la paura per l'essere umano?? Non c'è più. Esiste ora il contrario, quel brivido lungo la schiena che ti fa buttare un occhio su questi "teppisti" per evitare aggressioni alle spalle. Puntuali a pranzo al Ristorante Da Malagrotta o su qualche altra miseria umana accatastata lungo le strade. Nidificano sui tetti dei monumenti capitoli e si godono la Dolce Vita e la Grande Bellezza. A loro, i piccioni, non rimane che fare le valigie e trasferirsi al mare, per i prossimi anni i Gabbiani faranno vacanze romane. 


Joe Bradley e la principessa Anna

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