lunedì 10 marzo 2014

Aspettando la Maratona

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Due settimane. Questo è il lasso di tempo che mi separa dalla maratona di Roma. Ieri ultimi 26 km. Ultimo lungo. Nuovamente si naviga a vista. Ho maggiori consapevolezze rispetto al passato, nonostante Valencia mi abbia regalato una cocente delusione (esperienza eccezionale sia ben chiaro).
Ora inizia lo “scarico”, ora bisogna far respirare fisico e mente. Proprio quest’ultima è quella che maggiormente arriva stanca, almeno in questo momento, non tanto il fisico. Fisicamente mi sento bene. La testa invece è affaticata. Fiacca di esasperare qualcosa di così bello.
Mi rimangono sei uscite, quattro in questa settimana e due nella prossima, dopo di che sarà… maratona. Ci saranno molti compagni di squadra, molti amici, però certe insicurezze rimangono. I discorsi sono sempre quelli, si parla del passo da tenere in gara, dell’alimentazione, dell’idratazione. Ormai non si può sperimentare più niente, l’improvvisazione deve essere bandita. Sono stato un finisher, ma non mi sento tale. Tanti amici proveranno per la prima volta, spero per loro che vada tutto bene, qui e là leggo un po’ di sfrontatezza e di sana  inconsapevolezza. Qualcuno avrà un conto salato da pagare a qualcun altro filerà tutto liscio come l’olio. Dopo il traguardo la maggior parte di noi penserà “mai più!”, dopo mezz'ora ci mangeremo le mani al pensiero di voler tornare indietro nel tempo per migliorare certe cose. Non vi abbattete sé e quando arriverà lo sconforto. La fatica si farà sentire, ma non abbiate paura di affrontarla. Ricordate... la maratona è una corsa di 10 km, con 32 km di riscaldamento.
Mi domando se l’imprevisto arriverà, ovviamente spero di no, ma nel caso, mi auguro di saperlo affrontare. Per il momento guardo in cima alla salita e vedo questo mostro chiamato maratona, mi domando se sarà con me o contro di me, comunque  gli corro incontro.

In bocca al lupo.

2 commenti:

  1. grazie Carlo, descrivi benissimo la sensazione strana che sto provando in queste ultime giornate pre-m...e uno un po' immagina che c'è un prima e spera che ci sia un dopo non troppo disperante...però a me tira su sapere che il sentimento è comune. Grazie!

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  2. Il bello della corsa in fondo è proprio questo.... condividere.

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