giovedì 13 marzo 2014

Perché corri?

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"Non lo so più!" 
Correre adesso è molto diverso rispetto a prima. Prima c'era la voglia di correre che usciva dalla pelle, la voglia di affogare nel sudore, di sentire fatica, di fare indigestione di endorfine. Oggi ci sono le gare e i sottomultipli delle gare, composti da tabelle, che a loro volta racchiudono in sé ripetute, lunghi, medi forti, insomma un vero e proprio lavoro. Il frutto di tutto ciò è il tempo in gara, altrimenti diventerebbe un lavoro non retribuito. Devo dire che, almeno per quanto mi riguarda, il sapore ludico della corsa è un po' scemato nell'ultimo periodo. Correre significava percorrere quasi sempre lo stesso tragitto e vedere al termine se avevi migliorato anche un solo minuto, gioire per essere arrivato alla fatidica doppia cifra dei 10 km e chiedersi subito dopo dove si sarebbe potuto arrivare. Correre, significava andare a scegliere le prime scarpe adatte e non quelle da runner acquistate per un mero gusto estetico. Correre significava raddrizzare una giornata storta o lavarsi di dosso la fatica e lo stress del lavoro. Correre significava andare da Decathlon e finalmente identificarti con la corsia "running" senza girare invano tra gli espositori alla ricerca del proprio sport d'appartenenza. 
Mi guardo bene dal dire che non mi piace più correre, assolutamente, dico solo che ora è diverso, è diventato più "professionale", ho abbandonato lo smartphone per un Gps e soprattutto ho trovato lungo la mia strada i runners, quelli esperti, quelli che inizi a parlarci per dei consigli e poi te li trovi intorno ad un tavolo per una pizza e una birra, quelli che adesso li senti al telefono dieci volte al giorno e spesso parli di tutto tranne che di corsa, quelli che ora sono i tuoi amici, quelli che sembra che non puoi farne a meno.
Prima correvo in compagnia dei miei pensieri ed era gradevole, ora i miei pensieri corrono insieme ai pensieri degli altri ed è magnifico. Smettere di correre?! In questo momento mi sembra impensabile, ma ogni tanto mi pongo questa domanda, me la faccio con un retrogusto di paura, perché è qualcosa che non voglio, ora no. Per ora, davanti a me vedo migliaia di km da percorrere in giro per il mondo e quando dico il mondo... dico veramente il mondo. Perché corro? Non lo so, ho smesso di chiedermelo.


2 commenti:

  1. ....ma che belle parole...e' che stai a sbrocca pure te....

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  2. caro anonimo (che tanto anonimo non sei) c'hai proprio ragione, ma c'è chi é "sbroccato" più di me

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