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Due
settimane. Questo è il lasso di tempo che mi separa dalla maratona di Roma.
Ieri ultimi 26 km. Ultimo lungo. Nuovamente si naviga a vista. Ho maggiori
consapevolezze rispetto al passato, nonostante Valencia mi abbia regalato una
cocente delusione (esperienza eccezionale sia ben chiaro).
Ora inizia
lo “scarico”, ora bisogna far respirare fisico e mente. Proprio quest’ultima è
quella che maggiormente arriva stanca, almeno in questo momento, non tanto il
fisico. Fisicamente mi sento bene. La testa invece è affaticata. Fiacca di
esasperare qualcosa di così bello.
Mi
rimangono sei uscite, quattro in questa settimana e due nella prossima, dopo di
che sarà… maratona. Ci saranno molti compagni di squadra, molti amici, però
certe insicurezze rimangono. I discorsi sono sempre quelli, si parla del passo
da tenere in gara, dell’alimentazione, dell’idratazione. Ormai non si può
sperimentare più niente, l’improvvisazione deve essere bandita. Sono stato un
finisher, ma non mi sento tale. Tanti amici proveranno per la prima volta,
spero per loro che vada tutto bene, qui e là leggo un po’ di sfrontatezza e di
sana inconsapevolezza. Qualcuno avrà un
conto salato da pagare a qualcun altro filerà tutto liscio come l’olio. Dopo il
traguardo la maggior parte di noi penserà “mai più!”, dopo mezz'ora ci
mangeremo le mani al pensiero di voler tornare indietro nel tempo per
migliorare certe cose. Non vi abbattete sé e quando arriverà lo sconforto. La
fatica si farà sentire, ma non abbiate paura di affrontarla. Ricordate... la
maratona è una corsa di 10 km, con 32 km di riscaldamento.
Mi domando
se l’imprevisto arriverà, ovviamente spero di no, ma nel caso, mi auguro di
saperlo affrontare. Per il momento guardo in cima alla salita e vedo questo
mostro chiamato maratona, mi domando se sarà con me o contro di me, comunque gli corro incontro.
In bocca al
lupo.
grazie Carlo, descrivi benissimo la sensazione strana che sto provando in queste ultime giornate pre-m...e uno un po' immagina che c'è un prima e spera che ci sia un dopo non troppo disperante...però a me tira su sapere che il sentimento è comune. Grazie!
RispondiEliminaIl bello della corsa in fondo è proprio questo.... condividere.
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