lunedì 19 maggio 2014

"Un anno dopo" di Fhania

Foto by fotofhania
Alle 7 sveglia, pronta e pimpante per affrontare una delle gare più brevi del calendario podistico annuale, con un grandissimo significato, una gara a cui sono affezionata.
La “Race for the cure” non è di certo famosa per il suo kilometraggio, ma senz'altro può essere considerata una delle maggiori gare di beneficenza al mondo.
Organizzata per la lotta contro il tumore al seno, uno dei cancri ad oggi, purtroppo, più diffuso al mondo. La corsa alla sensibilizzazione per raccogliere i fondi si sviluppa a livello mondiale con diverse tappe che raccolgono milioni di persone. Nei tre giorni dedicati all'evento, nel Villaggio Race, si articola un programma tutto dedicato alla donna, con visite gratuite e check-up completi per avvicinare e sensibilizzare alla prevenzione.
Ieri Roma si è colorata per questa causa, per correre insieme alle “Donne in Rosa”, Donne con la D maiuscola che ad oggi stanno lottando o hanno lottato contro questo male.
E' passato esattamente un anno, da quando solo per scopo benefico indossavo il mio primo paio di scarpe da corsa e mi avventuravo alla scoperta di quello che poi sarebbe diventato un “amore”.
La chiusi in più di 50 minuti, alternando piccoli tratti di corsa a camminata, guardandomi intorno tra le meraviglie di Roma. Eppure a pochi metri dal traguardo, guardai l'arco e fu una grande soddisfazione, la gioia di vederlo all'orizzonte, dopo 5 km (per me all'epoca tantissimi!) guardare la gioia nei visi delle persone intorno, ha scatenato dentro di me una serie di emozioni che ancora oggi ricordo come nuove e bellissime. Presi la mano di mia sorella, alzai le nostre braccia al cielo, passai sotto quell'arco e decisi che da quel momento non avrei più mollato il paio di scarpe che avevo ai piedi!
Complici anche i racconti di un amico, complice il fatto che avevo visto nascere in lui l'amore per questo sport, passione che ha reso la sua vita ancora più completa, decisi che dovevo provare. In fondo perché pensare di non farcela, forse, contro ogni mia possibile previsione, anch'io avrei potuto avvicinarmi a questo mondo.
E così tirando le somme eccomi qui, finalmente di nuovo sotto quell'arco, ma con un altro spirito, non solo quello di correre per una causa che da donna sento così vicina, ma anche quello di dimostrare a me stessa che il lavoro di un intero anno (interrotto ahimè da 5 mesi di stop per infortunio) ha portato i suoi frutti.
Ho chiuso la mia Race for the cure 2014 sotto i 30 minuti, con un passo medio  di 5'56'' che per me è un grandissimo risultato; un percorso fatto di slalom in mezzo agli oltre 60.000 iscritti tra gara competitiva, non competitiva e camminata, tagliando il traguardo insieme a tanti podisti delle varie società sportive. Sono pronta per altre gare, che soddisfazione!
Roma in ROSA è davvero bellissima, il Circo Massimo ne è una meravigliosa cornice. 
Uno sguardo al cielo prima di andare via, centinaia di palloncini liberati in aria al grido “io ce l'ho fatta!”, liberi di volare proprio come chi è tornato a vivere.
Da tutti noi, il più grande in bocca al lupo a tutte quelle donne che non smettono mai di lottare.

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4 commenti:

  1. Complimenti per la gara e per le belle parole

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  2. Grazie a te per la possibilità di condividerle! :D

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  3. io ieri (e un po' anche oggi) ero lì a lamentarmi con un po' di insofferenza della partecipazione alla Race for the Cure, ma poi ho letto questo post e mi sono anche un po' commossa. brava!

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    1. Grazie mille Luisa! Sono felice di essere arrivata al cuore, credo sia una delle gare piú significative specie x noi donne!! Grazie ancora :))

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