Cosa succede alle gambe? Certe volte proprio non ne vogliono sapere di collaborare, si piantano lì sotto e fanno il minimo sindacale. Le senti dure, legnose, come se volessero remare contro. Oppure è la testa??! Esempio... Ieri mattina, giorno di festa, come al solito sono uscito di casa alla buon ora con l'intento di farmi una decina di km nel silenzio del centro di Roma. Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Colosseo, una cornice troppo ghiotta da farsi sfuggire. Ai primi metri mi accorgo subito che le gambe sono pesanti, penso che continuando a correre le cose cambieranno, ma niente, quindi alla prima occasione, quasi a castigarmi, cambio percorso e mi dirigo in zona Ponte Milvio.... ciclabile. Mi pervade un senso di inappropriatezza nei confronti di un così nobile cammino, quello del centro, e quindi mi dirigo verso quartieri più popolari. Dopo circa 4 km, dove sono riuscito a scendere sotto i 5' a km solo in rari passaggi, ero completamente a terra. Pensavo e ripensavo che la colpa di tutto fosse della maratona, "non mi sono ancora ripreso" era la scusa che mi gironzolava in testa. La sensazione di fastidio generale cresceva in me sempre di più, freddo, stanchezza, tutti pensieri negativi. Al 5° km mi sono fermato. Mi sono deciso a reagire. Mentre praticavo del sano stretching, ho atteso che i miei battiti scendessero sotto gli 80 al minuto, dopo di che ho cordialmente detto alle mie gambe "andate a fanculo!! Ora si fa come dico io!" e sono ripartito con la voglia di consumare i 5 km del ritorno a ritmo gara. Tutto è cambiato. Sensazioni negative addio. Il freddo è sparito e le gambe sono diventate improvvisamente leggere. Ottima falcata e progressione da 4'28" nel primo tratto, fino a 4'09" nell'ultimo km. Insomma una performance radicalmente diversa con sensazioni agli antipodi rispetto all'inizio della corsa. Mi domando cosa sia successo, cosa sia veramente cambiato, avevo le gambe o la testa di legno??
Nessun commento:
Posta un commento