Fedelissimi alla regola secondo la quale se si riesce a parlare mentre si corre il ritmo è quello giusto, mentre se si ha l'affanno occorre rallentare, i due in esame riescono a bruciare più calorie con le chiacchiere che con i quadricipiti in fiamme.
Vale tutto e non esiste argomento che non possa essere affrontato e discusso. Si parte già durante la fase di stretching con temi medico-tecnici soprattutto se i due non si vedono da un po'. Fibre muscolari, nuovi ritrovati scientifici per i dolori alla schiena, integratori e dieta, il tutto con tono serioso, pause ben calibrate e reciproco scambio di suggerimenti e approvazione. Una volta partiti invece la conversazione segue la logica dei rimbalzi della pallina del flipper: Murakami, cambio lavoro, quella zoccola della mia ex, certe lasagne, cambio città, le tette di Marta, hanno aperto un nuovo pub, una felpa da paura, le vacanze da bambino, Alfredo è uno stronzo, il sushi, però le tette di Marta, il Messico etc etc.
Finchè a fine percorso le endorfine lasciano il posto a dolorini qua e là ed anche la chiacchiera torna su temi da ambulatorio: tendini, postura, proteine ad alto valore biologico, infiammazioni, creme miracolose etc etc.
Nasce un bellissimo progetto di un libro illustrato sul mondo dei runners.
io per esempio sfrutto mia sorella per discutere delle sceneggiature che sto scrivendo o per fare il famigerato brainstorming sulle cose che dovremmo scrivere insieme...sarà l'ossigenazione o semplicemente che è l'unico momento in cui nessuno mi rompe, ma fa miracoli...
RispondiEliminaQuindi tu parli e lei ascolta.... binomio perfetto.
RispondiEliminano no, parla anche lei se no che brainstorming è? e poi ti assicuro che delle due la più chiacchierona è lei...
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