mercoledì 16 aprile 2014

Ripetutamente Vostro

Mica facile gestire un blog sulla corsa. Pensi di avere un sacco di cose da dire, ma poi ti viene la paura di essere ripetitivo. Una sorta di blocco dello scrittore, ovviamente lungi da me l'idea di ritenermi tale. Questo mio spazio sta prendendo sempre di più le sembianze di un diario e a giudicare dal numero di visualizzazioni c'è chi apprezza. In fondo è l'era del Grande Fratello e alla gente piace più essere spiata che spiare. Premesso questo, ieri, con i Sammy's, ci siamo sparati il solito giro di ripetute del martedì, solito teatro, quello del Torrino, girando intorno alla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Dopo giorni di ordinaria primavera, ci siamo sorbiti un colpo di coda invernale. Temperatura decisamente fresca, asfalto asciugato, nonostante il diluvio pomeridiano, da folate di vento freddo e secco. Le ripetute non mi piacciono. Le trovo deprimenti e all'antitesi della corsa. Nella corsa vedo un momento di distrazione, mentre nelle ripetute, di qualsiasi natura, scopro un alto tasso di concentrazione. Mentre sei lì a tenere in considerazione vari fattori, gambe, cuore e muscoli in genere, ti accorgi del silenzio innaturale del gruppo. Il gruppo appunto. A me serve decisamente in questo tipo di attività, mi è di stimolo, mi aiuta a fare meglio e a non mollare, un po' come nei lunghi. Il bello del crocchio è la disparità dei commensali.
"La lepre". Quello che nella frazione parte forte, percorre le prime centinaia di metri a ritmo intenso, abbassa subito la cadenza, distanziando subito il resto dei partecipanti. Maledetto dai più, cala inesorabilmente nel finale, vittima di se stesso e in preda agli sberleffi. "Il passista". Quello dal passo regolare. E' un soggetto indistruttibile. Possiede un orologio biologico fabbricato in Svizzera e assemblato in Giappone. Non importa di che tipo di lavoro si tratti, lui sarà lì imperturbabile pronto a ogni situazione, magari parlandoti dei cambiamenti della società, mentre tu invece pensi che sia arrivato il momento di dettare le tue ultime volontà.  Il "progressista". Sistematicamente perde metri nello scatto iniziale, ma poi, come un cecchino, ti mette nel mirino fino a darti il colpo di grazia. Aumenta i giri in modo inversamente proporzionale ai battiti del cuore. Quando pensi di averlo finalmente "battuto" in una frazione, senti il suo respiro regolare alle spalle, per poi vedertelo scivolare via di fianco lasciandoti solo lo spazio di chiederti "da dove è sbucato questo??!". Infine "Lo sciacallo". Un sottomultiplo del passista, è rigorosamente posto alla fine del gruppo. Si mette a ruota e tiene il passo degli altri. Non si distanzia mai troppo, ingenuamente viene considerato il meno forte nella velocità, ma se provi solo a cedere di qualche metro, lui ti fotte. Fondamentale personaggio per gli equilibri della squadra. Ruoli non  definiti, paragonabili a scarpe che vengono calzate dallo sventurato di turno. Sei personaggi in cerca d'autore insomma, anche se in realtà abbiamo parlato solo di quattro elementi, in fondo però, nel gruppo  c'è sempre qualcuno che manca.

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