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Foto Roberta La Porta |
Volete
cominciare a correre? Tutto ciò che vi serve è un paio di scarpe
per correre…
Detta
così sembra facile, ma non c’è nulla di più complicato, il
mercato ti propone una serie infinita di bivi, scelte, difficoltà.
Partiamo innanzitutto da madre natura, siete neutri, pronatori o
supinatori??! Termini che lasciano pensare ai novizi di aver
contratto una malattia venerea o peggio ancora un debito con
Equitalia. La seconda nostra scelta si baserà principalmente su un
binomio inscindibile peso/velocità, o meglio, il passo con il quale
il vostro peso viene “trascinato” durante la corsa, questa
equazione matematica che vi consentirà di vantare circa 50 crediti
universitari, vi catapulterà nei corridoi delle categorie:
A0=
Minimal chic (Solo gli Dei dell’Olimpo le indossano)
A1=
Superhero (Bruce Wayne le indossa quando esce di notte)
A2=
Predatori (Ghepardi e Pantere)
A3=
Prede e aspiranti predatori (Vivono qui il 95% dei runner)
A4=
Politically correct (Nessuno vi dirà mai che siete parenti del
Bisteccone nazionale)
A5=
Trial running (Anche questi esseri mitologici)
Stabilito
il vostro gruppo (scommetto siete A3, vero?!), passeremo ora ad una
scelta più semplice, la marca delle vostre future scarpe. In fondo
non sono molte le case che producono scarpe da running. Nike, Asics,
Mizuno, Saucony, Brooks, Adidas, Salomon, etc., etc., etc., tutte
quante propongono un panorama di prodotti infinito, colori
sgargianti, rivisitazioni, miglioramenti, ammiccamenti, serie
infinite (la prima serie delle Asics Cumulus furono indossate da
Abebe Bikila stanco di andare scalzo). Presa anche l’ultima
decisione non vi rimane che cercare il luogo dove comprarle, negozio
o web. Anche qui abbiamo l’imbarazzo della scelta, internet
ovviamente consente di risparmiare qualche cosina a discapito della
scelta estetica, il negozio consente ti testare il prodotto “de
visu”. Nel primo possiamo trovare decine di siti a tema,
Misterrunning e Maxisport tra i più gettonati (pubblicità occulta),
nel secondo caso i negozi “specializzati” non sono in realtà
moltissimi, ma quelli che ci sono dispongono di pareti
attrezzatissime. Insomma la scelta delle scarpe, ma soprattutto la
scelta di cambiare scarpe, è uno dei momenti più difficili di un
podista, centinaia di km prima iniziano crisi respiratorie e attacchi
di panico nella speranza di poter dire a tutti “ho trovato le
scarpe giuste”. “Fortunato” fu Filippide che per coprire i più
famosi 42195 metri della storia usò un paio di semplici calzari.
però poi Filippide è morto...
RispondiEliminaè stato il maggiordomo con il candelabro in camera da letto
RispondiEliminao forse erano proprio le scarpe sbagliate...
Eliminammmmm.... credo che hai risolto il mistero
EliminaNo il maggiordomo era nascosto in armadio. In realtà e morto perché dopo 42 km non ha messo le scarpe fuori dalla stanza
RispondiEliminaallora sarebbe morto anche il maggiordomo nell'armadio
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