Mi alzo
tutti i giorni alle 6.15, non mi pesa per andare a lavoro, figuriamoci per
correre, mi sveglio molto presto rispetto a quanto potrei solo per preparare la
colazione, il solo caffè che bevevo un tempo mi è stato proibito. Su consiglio
di un amico, la prima cosa che mando giù, è un bicchiere d’acqua tiepida con
dentro sciolto un cucchiaino abbondante di miele (aiuta la sintesi e la
scissione), metto su il caffè nella mia caffettiera Bialetti di fiducia e
attendo paziente che questo compagno di viaggio giornaliero venga su fischiando
per darmi una sferzata di calore. Mentre aspetto mangio di solito un frutto o
due, un kiwi per le vitamine, o una banana per il potassio. Verso il caffè
nella tazzina, ammiro il vapore che sale verso l’alto, mi siedo a tavola e mentre lo sorseggio
comincio a nutrire le mie fette biscottate (almeno tre) con la marmellata. La corsa ha radicalmente spazzato via il mio
vecchio metabolismo, nonostante la colazione decisamente appagante verso le
dieci il lupo che è dentro di me si risveglia e affonda i canini nello stomaco,
non posso far altro che appagarlo con tutto ciò che mi capita a tiro, barrette,
frutta, yogurt e qualche volta di straforo… pizza!!!
Nel
costante pericolo di essere sbranato dalla mia fame, opto per un pranzo
anticipato, spesso alle 12.30 sono già fuori dalla mensa del lavoro,
carboidrati, proteine, sali minerali, vitamine sono le cose che di solito
mangio, una volta mangiavo, pasta, pane, carne e pesce, magari conditi con
delle verdure o legumi, ora no, ora ho smesso con queste cose pericolose. Il
pomeriggio si sussegue insieme alla sera
nella stessa identica maniera, un avvicendarsi di raptus famelici alla quale
non riesco a sottrarmi, il mio stomaco ha ormai preso il sopravvento su di me
urla costantemente di avere fame.
Sono le 22.00 è ora dello spuntino…
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