“Segnale GPS valido”. Questa frase è
sicuramente nota a molti. Ai primi accenni di follia in tanti hanno pensato
bene di scaricare sul proprio smartphone, un noto programma di gestione dati
della corsa chiamato “Runtastic”
(ovviamente l’offerta è ampia), titolo accattivante, programmino semplice e di
facile utilizzo e soprattutto un archivio notizie di pronta lettura.
Step successivo, il porta smartphone
da mettere al braccio, nero o nel colore sgargiante che possa richiamare una
qualsiasi tonalità dell’abbigliamento o della scarpa per correre. Ho visto “genti”
correre con telefoni grandi come una Tv 50 pollici! Il Top runner non usa il
telefono, lo considera un po’ come un declassamento della nobiltà derivante dal
tempo segnato sul proprio GPS da polso, ma per il novizio non è così, il
cellulare è una fonte innegabile di stimolo e spinta a proseguire verso il
miglioramento. La conoscenza del passo medio, il muro dei 6’ a km, le
statistiche… meravigliose compagne di fatica da decantare al prossimo: “Ciao!
Mi chiamo Carlo, sono due mesi che corro, ho macinato 115 km perdendo 3750
calorie”, sorriso beffardo sparato in faccia al nostro interlocutore che rimane
basito e interdetto.
Ricchi e Poveri |
Ad ogni km questa vocina metallica,
uomo o donna che sia, ti propone una serie d’informazioni, velocità, passo,
calorie, temperatura, menù del giorno, crisi di governo e quant'altro,
lasciandoti un’inebriante voglia di continuare a correre in attesa del prossimo
rendiconto. Poi ci sono le playlist... stupende, musica epica utile a stimolare
la produzione di adrenalina, si spazia da un assolo di chitarra elettrica di 15
minuti, al rock degli AC/DC, passando per le colonne sonore dei film tipo Rocky.
Ore davanti al pc per scegliere quelle più fighe, quelle che possono caricarci
a pallettoni, spingendoci a migliorare il nostro tempo in corsa di almeno 2’ a
km.
Naturalmente non è così. Un giorno poi, mentre corri nella tua beatitudine
con il sole sparato in faccia, inspiegabilmente, senti passare dalle tue orecchie
la voce di Angela dei Ricchi e Poveri che canta “Un gatto bianco con gli occhi
blu” immaginandola sul palco di Sanremo mentre sbatte i suoi occhioni grandi, e
pensi che tutto sommato ha anche un buon sapore. Infine le foto, di matrice
prettamente femminile, ma non solo. Il nostro telefono ci permette di
immortalare luoghi e paesaggi, immagine artistiche che farebbero impallidire
Oliviero Toscani in persona, tutte da scaricare nel social preferito in attesa
dei commenti di altri fotorunner. Lo smartphone… uno strumento così piccolo in
grado di contenere tante perline unite da un unico filo chiamato corsa….
E pensare che una volta lo usavamo
solo per telefonare!
Mi sembra un pochino sarcastico questo articolo o sbaglio? Sicuramente sbaglio!
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