martedì 18 novembre 2014

"42 tweet" di Alessandro Annessa




1. Il suono della sveglia alla 4,45;

2. L’orgoglio provato nell’indossare la maglia dell’Amatori Villa Pamphili con il numero 27917;

3. La vista di Manahattan nell’orizzonte mentre arrivavo alla base militare per la partenza ….con la conseguente esclamazione a voce alta…. “cazzo quanto è lontana”;

4. Il calore del mio sacco a pelo viola utilizzato per scaldarmi in quella specie di campo profughi dove siamo stati abbandonati nelle tre ore di attesa prima della partenza;

5. la bellezza nel “Love You” che ho ascoltato tra 2 ragazzi che si sono sussurrati prima di lasciarsi per entrare nei rispettivi Corral ;

6. I brividi lungo la schiena provati nell’ascoltare l’inno Americano alla partenza di Staten Island …….e come Alberto Sordi ho pensato ….ma con il nostro dove ci arriviamo …..al Divino Amore;

7. Gli occhi della tigre che ho visto nei volti dei runner e l’odore delle creme all’olio canforato messo qualche minuto prima che aprissero il cancello ;

8. Le urla tipo danza tribale mentre ci si spogliava dei vecchi vestiti utilizzati per coprirsi dal freddo a pochi metri dalla partenza…….avete presente i figli dei Fiori di Woodstock;

9. La voce di Liza Minelli che cantava New York New York;

10. Il senso di libertà che ho provato nel sentire il sibilo nel vento ad oltre 30 km orari sul ponte di Verrazzano;

11. La bellezza di una bandiera Americana che sventolava su una casetta rosa di Brooklyn;

12. L’armonia trovata in un boogie alla Whoopi Goldberg, ballato da una anziana signora afroamericana di 150 kg ;

13. La stima profonda provata nei confronti del ragazzo che si è fatto la maratona al contrario spingendosi da solo su una sedie a rotella con l’unica gamba buona e che ho incrociato intorno al 14 km;

14. La grandezza di Dio nel gospel cantato sulle scale di una chiesetta del Queens ;

15. L’energia positiva che ho ricevuto nel toccare lo scudo di Capitan America tenuto da un bambino con la scritta “ Touch for the Power”;

16. La bellezza e la sensualità di una solista di una band che cantava al mio passaggio intorno al 18 km;

17. Il dolore provato nel vedere le maglie delle persone che hanno dedicato la loro maratona a familiari, amici o semplici conoscenti morte prematuramente di cancro ;

18. La gentilezza di una signora che aiutava tutti come poteva offrendo gli strappi di uno scottex per potersi asciugarsi il sudore ;

19. Le scale di emergenza in ferro che scendevano dai palazzi del Queens e che facevano tanto C’era una volta l’America;

20. Una dj anni 80 che pompava tutta la musica del mitico STUDIO 54;

21. I due ragazzi Sioux che nonostante il freddo boia correvano a petto nudo con l’immancabile piuma tra i capelli ( neanche Jhonn Wayne gli avrebbe mai potuti fermare);

22. Il silenzio che c’era tra di noi nell’affrontare la terribile salita del Queensbridge al 24mo Km;

23. Il marine vicino a me vestito tipo Tenente Dan e che mi ha fatto sentire molto Forrest Gump;

24. Il boato fragoroso delle nostre urla mentre entravamo nel Bronx……..a un certo punto mi è anche sembrato di sentire…….. “ Guerrieri venite a giocare alla guerra” ……ma sognavo e basta;

25. La bellezza infinita e maestosa della One Avenue con la una folla oceanica che faceva il tifo per te tipo finale di Super Bowl ;

26. Le allucinazioni mistiche che mi hanno preso nel momento in cui la ripetitività della cadenza della corsa mi ha fatto perdere la percezione del tempo e della strada portando la mia anima ad osservare il mio corpo che correva ……..avete presente Dustin Hoffman mentre corre nel film Il Maratoneta……ecco bravi ….proprio così;

27. Lo schiaffo che ho ricevuto nel sentire il trillo del Garmin al passaggio del 32 mo Km e che mi riportava alla dura realtà;

28. L’onore che ho provato nel dare un FIVE ad una squadra di pompieri schierati vicino alla loro autopompa tutta cromata …..11 settembre non si dimenticherà mai;

29. Il sapore intenso di un gel al cioccolato;

30. Il Darth Vader di Guerre Stellari al lato della strada che si faceva una foto con due runner argentini vestiti da Blues Brothers….. lì veramente non ho più capito se ero in un film o ad una maratona;

31. La rabbia al 35 mo nel sentire che le gambe non mi giravano più bene e la vipera tornava a mordere il tallone costringendoti a rallentare ……per non mollare ho cercato di pensare a Sylvester Stallone mentre combatteva per la sua Adriana …..ma il dolore è stato più forte ed ho cominciato a rallentare ;

32. L’adrenalina che mi entrava in circolo con l’entrata a Central Park sentendo un vecchietto con un cappellino da baseball che mi urlava : Only one mile …never get down….go…. go …..go;

33. La pelle d’oca provata alla vista del cartello 400 metri all’arrivo ed guardandomi intorno ho pensato…….“ chissà dove è l’attico dove viveva Arnold” ;

34. le urla e le braccia contro il cielo mentre passavo il traguardo delle 26,2 mile;

35. Il viso della VOLUNTEER, che non dimenticherò mai, mentre mi metteva la medaglia al collo;

36. La vista dei malinconici colori autunnali dentro Central Park mentre ritiravo il pacco gara e che mi hanno fatto comprendere che il Sogno Americano era ormai finito;

37. Il “Good Job”esclamato nei miei confronti dal figlio di 11 anni del dipendente della UPS mentre mi restituiva la mia sacca;

38. Le urla di gioia di mia moglie e dei miei figli mentre mi dicevano che erano orgogliosi di me nella prima telefonata fatta a Roma;

39. La camminata infinita in modalità Zombie per arrivare in albergo ;

40. Con la medaglia al collo, Mentre ricevevo i congratulations della gente che incontravo tra le luci di Times Square mi sono sentito più figo di Tony Manero mentre camminava a NY avendo come sottofondo Staying Alive dei Bee Gees ;

41. Il lungo abbraccio in albergo con i miei compagni d’avventura;

42. Il sole che tramontava sulla Big Apple ………



3 commenti:

  1. Quante emozioni, che bello che tu le condivida con noi, bravissimo Alessandro, mi hai sempre più convinta che l'anno prossimo devo andarci anch'io...

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  2. A mio avviso è un evento mondiale che per atmosfera è paragonabile solo alle Olimpiadi. Non ci pensare e prenota. Vedrai che non te ne pentirai.
    Ale

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  3. che bello Alessandro...aggiungo elementi per decidere di andare. grande emozione! l'idea di camminare tra le vie di new york e sentirmi liza minnelli mi piace da morire!!

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