venerdì 21 febbraio 2014

Prede e Predatori

Foto Roberta La Porta
Volete cominciare a correre? Tutto ciò che vi serve è un paio di scarpe per correre…
Detta così sembra facile, ma non c’è nulla di più complicato, il mercato ti propone una serie infinita di bivi, scelte, difficoltà. Partiamo innanzitutto da madre natura, siete neutri, pronatori o supinatori??! Termini che lasciano pensare ai novizi di aver contratto una malattia venerea o peggio ancora un debito con Equitalia. La seconda nostra scelta si baserà principalmente su un binomio inscindibile peso/velocità, o meglio, il passo con il quale il vostro peso viene “trascinato” durante la corsa, questa equazione matematica che vi consentirà di vantare circa 50 crediti universitari, vi catapulterà nei corridoi delle categorie:

A0= Minimal chic (Solo gli Dei dell’Olimpo le indossano)
A1= Superhero (Bruce Wayne le indossa quando esce di notte)
A2= Predatori (Ghepardi e Pantere)
A3= Prede e aspiranti predatori (Vivono qui il 95% dei runner)
A4= Politically correct (Nessuno vi dirà mai che siete parenti del Bisteccone nazionale)
A5= Trial running (Anche questi esseri mitologici)

Stabilito il vostro gruppo (scommetto siete A3, vero?!), passeremo ora ad una scelta più semplice, la marca delle vostre future scarpe. In fondo non sono molte le case che producono scarpe da running. Nike, Asics, Mizuno, Saucony, Brooks, Adidas, Salomon, etc., etc., etc., tutte quante propongono un panorama di prodotti infinito, colori sgargianti, rivisitazioni, miglioramenti, ammiccamenti, serie infinite (la prima serie delle Asics Cumulus furono indossate da Abebe Bikila stanco di andare scalzo). Presa anche l’ultima decisione non vi rimane che cercare il luogo dove comprarle, negozio o web. Anche qui abbiamo l’imbarazzo della scelta, internet ovviamente consente di risparmiare qualche cosina a discapito della scelta estetica, il negozio consente ti testare il prodotto “de visu”. Nel primo possiamo trovare decine di siti a tema, Misterrunning e Maxisport tra i più gettonati (pubblicità occulta), nel secondo caso i negozi “specializzati” non sono in realtà moltissimi, ma quelli che ci sono dispongono di pareti attrezzatissime. Insomma la scelta delle scarpe, ma soprattutto la scelta di cambiare scarpe, è uno dei momenti più difficili di un podista, centinaia di km prima iniziano crisi respiratorie e attacchi di panico nella speranza di poter dire a tutti “ho trovato le scarpe giuste”. “Fortunato” fu Filippide che per coprire i più famosi 42195 metri della storia usò un paio di semplici calzari.

6 commenti:

  1. però poi Filippide è morto...

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  2. è stato il maggiordomo con il candelabro in camera da letto

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    1. o forse erano proprio le scarpe sbagliate...

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    2. mmmmm.... credo che hai risolto il mistero

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  3. No il maggiordomo era nascosto in armadio. In realtà e morto perché dopo 42 km non ha messo le scarpe fuori dalla stanza

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    1. allora sarebbe morto anche il maggiordomo nell'armadio

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