domenica 30 novembre 2014
Il mio diario... di una schiappa
ACQUA
Preparazione Triathlon...
Una Ddomeeenica Bbestiale
RISCALDAMENTO:
300 METRI (50 SL, 25 DO);
PINNE:
8x25 gambe SL (con tavoletta di "taglio" - sorta di muro frontale - immersa per metà);
rec. 10"
PALETTE & BAMBOLOTTO:
8x25 SL rec. 5";
6x50 SL rec. 5";
4x75 SL rec. 10";
2x100 SL rec. 10";
1x200 SL rec. (rec. 1' e ripetere da capo).
100 DO;
Totale metri 3050.
Etichette:
Diario
Ubicazione:
Via Gualtiero Castellini, 00197 Roma, Italia
sabato 29 novembre 2014
Opportunismo e opportunità
Opportunismo
Opportunismo è trarre vantaggio dalle situazioni e dalle persone in modo egoistico, senza curarsi delle conseguenze. Le opportunità sono cose positive, ma chi persegue le opportunità in maniera estremamente avida pecca di opportunismo. Si tratta di un approccio egocentrico ed egoistico alle situazioni, che non tiene conto di come gli altri si possano sentire. Non necessariamente se sei opportunista infrangi la legge, ma violi il buonsenso e le buone maniere.
Opportunità
Cogli l'opportunità se stai parlando di circostanze che ti permettono di fare qualcosa che veramente ti piace. La parola "opportunità" deriva dalla locuzione latina "ob portum", verso il porto, che si riferisce ad un vento favorevole che permette alle navi di entrare in sicurezza nel porto. Pensa all'opportunità come a qualcosa di simile al buon vento che soffia sulla tua strada.
"Spesso la linea di confine è molto sottile. Spesso la linea di confine è una vera e propria trincea".
venerdì 28 novembre 2014
Il mio diario... di una schiappa
ACQUA
Preparazione Triathlon...
Tema del giorno:
"Braccia possenti rubate all'agricoltura"
RISCALDAMENTO:
300 METRI (75 SL, 25 DO);
PINNE:
20x25 gambe SL (tavoletta normalmente galleggiante, braccia tese e testa fuori);
rec. 10"
PALETTE & BAMBOLOTTO:
20x100 SL;
rec. 15"
200 DO;
Totale metri 3000.
N.B. Tutto da eseguire con respirazione ogni tre bracciate.
Etichette:
Diario
Ubicazione:
Via Gualtiero Castellini, 00197 Roma, Italia
Punto della Situazione
Così si articolano le
tre frazioni che compongono un triathlon.
Credevo che la
preparazione per questa disciplina, per quanto impegnativa, fosse più semplice.
Il tempo è tiranno!
Ci vorrebbero
settimane composte da nove giorni, con fine settimana da quattro (non sarebbe
male come idea).
Sono riuscito a
ritagliare dalla mia vita, lo spazio necessario per effettuare tre uscite di
corsa e tre ingressi in acqua. Al momento la bicicletta (in attesa della sua
venuta), è l’attività che svolgo in modo più marginale. Affido a un paio d’ore
di spinning il mio “frullinare” sui pedali, ma sono consapevole che si tratti
di davvero misera cosa. Almeno le gambe recepiscono un segnale diverso.
Il nuoto mi sta entusiasmando.
Mi sono affidato ad un “ammiraglio” di consumata esperienza nel settore e devo
dire che questa nuova realtà mi sta piacendo. I lavori differenziati
costituiscono, all’interno di un unico lavoro, un obiettivo sempre diverso da
raggiungere e poi il fatto di avere l’aiuto di una persona competente,
gratifica il mio ego e la mia abnegazione.
Per ora la piscina è
la mia casa e pensare di coprire certe
distanze in acque “libere” mi incute un certo timore… ma se il detto “si è
campioni dal collo in su” è vero, posso essere sicuro di farcela.
La corsa mi da
ovviamente più sicurezza delle altre dottrine. Anche se mi accorgo di essere
più svogliato rispetto al passato. Certe volte infilare le scarpe da running è
un peso, ma poi penso a quello che voglio fare e al modo in cui voglio farlo e mi
costringo ad uscire… il risultato finale è sempre soddisfacente. Tre uscite.
Una tecnica (ripetute medie o corte), una brillante
sui 10 km e un “lungo”.
Il capitolo “cambi” è
un oggetto oscuro, spero di riuscire a trovare lungo il cammino un buon
sammaritano che avrà la pazienza e la voglia di insegnarmi.
Per il resto… su
questa scala… spero di camminare per almeno tre gradini.
Triathlon Super
Lungo (Ironman): 3.800 m, 180 km, 42.195 m
Triathlon Lungo:
4.000 m, 120 km, 30.000 m
Triathlon Doppio
Olimpico: 3.000 m, 80 km, 20.000 m
Triathlon Medio:
2.500 m, 80 km, 30.000 m
Triathlon 70.3:
1.900 m, 90 km, 21.000 m
Triathlon Olimpico:
1500 m, 40 km, 10.000 m
lunedì 24 novembre 2014
Il mio diario... di una schiappa
ACQUA
Preparazione Triathlon...
Arie Nuove
RISCALDAMENTO:
300 metri (50 SL, 20 DO);
PINNE:
24x75 SL rec. 10 (4 respirando ogni 3 bracciate, 4 respirando ogni 5 bracciate, 4 respirando ogni 7 bracciate);
200 gambe SL (con tavoletta di "taglio" - sorta di muro frontale - mmersa per metà);
PALETTE & BAMBOLOTTO:
200 SL rec. 15"
8x50 SL rec. 10"
50m per entrare nella Gloria, 50m per possedere la Grazia, 50m per timbrare la Vittoria.
Totale metri 3050.
Play List
"Le cicale e le stelle" Lucio Dalla
Gente ... Gente ... Ge ...
Chi l'avrebbe detto mai che per essere felici
bastava stare un poco senza amore
o non pensarci più ma guardarlo freddamente
come uno che non vede e che non sente ... sente.
Bloccando il malcontento degli organi vitali
si riesce a teorizzare all'infinito
non ci si tocca mai nemmeno con un dito.
Così si va tranquilli tra la gente ... gente ... ge ...
Ormai ci si abbandona solo ai calcoli perfetti
al football e alla noia degli oggetti
non ci si ferma più non si muore veramente
al brivido sottile di due occhi
di due occhi mescolati tra la gente ...
Noi nel silenzio della notte
ci fermiamo ed ascoltiamo le cicale delle stelle.
Noi volevamo avere tutto, tutto quanto calcolato
fino a quando abbiam perduto anche il tempo per un bacio
le lenzuola scompigliate, i silenzi telefonici
le promesse bisbigliate.
Senti io ti parlo ma non mi senti
urlo forte ma non mi senti.
Se muoio tu non mi senti.
Ecco vedi siamo soli nel silenzio della notte
a guardare, ad ascoltare le cicale delle stelle ...
Chi l'avrebbe detto mai non riesco più a vederti
son passati già degli anni e non telefoni
chissà se ci sei più, se esisti veramente
brivido sottile di due occhi mescolati tra la gente.
Noi volevamo avere tutto, tutto quanto calcolato
fino a quando abbiam perduto anche il tempo per un bacio
le lenzuola scompigliate, i silenzi telefonici
le promesse bisbigliate.
Senti io ti parlo ma non mi senti
urlo forte ma non mi senti.
Se io muoio tu non mi senti.
Ecco vedi siamo soli
nel silenzio della notte, nel silenzio della notte
a guardare, ad ascoltare a guardare, ad ascoltare
nel silenzio della notte, nel silenzio della notte
nel silenzio della notte ...
"Sana Pazzia" di Francesco Giudice
SANA PAZZIA
"Son le sei e tutto tace, solo nebbia... nessuna
voce... ci metto un pò e son già veloce;
Roma è deserta e questo mi piace...
I primi minuti son sempre i più duri sembrano
secoli... sembrano muri;
non c'è un perché a questa utopia per tanti follia per me
"SANA PAZZIA"... curva, dritto e via di scatto rido da solo e sembro un
matto, sono felice... e non pago scotto.
Mi nutro di questo senza vergogna... e lo ammetto, lo amo più
di una donna;
Odio infami, falsi e bugiardi, amo i diversi... sputo ai
codardi.
Questo è il mio
"IO"... se perdo sono una
sega, se vinco ho fatto il mio.
Ad ogni traguardo nessun rimpianto, occhi al cielo ma mai un
pianto...
alzo il pugno e stringo i denti e poi urlo ma non mi senti!!!"
venerdì 21 novembre 2014
Il mio diario... di una schiappa
ACQUA
Preparazione Triathlon...
RISCALDAMENTO:
300 metri (alternati 50 SL, 25 DO);
PINNE:
200 gambe DO;
4x25 SL - Veloci (senza le superflue respirazioni) - Rec. 10";
200 gambe SL (con tavoletta di taglio - sorta di muro frontale - immersa per metà);
100 SL rec. 10", 200 SL rec. 15", 300 SL rec. 20", 400 SL rec. 20", 300 SL rec. 20", 200 SL rec. 15", 100 SL rec. 10".
PALETTE & BAMBOLOTTO
8x50 SL rec. 10"
Totale metri 2800.
"Un ruttino, 50 in più per entrare nella gloria e così sia"
giovedì 20 novembre 2014
Giorgio Calcaterra
Giorgio Calcaterra |
“Vestire
i colori della propria Nazione, gareggiare per cercare di onorare la
mia cara Italia dovrebbe essere motivo di gioia ed invece, purtroppo, la
mia gioia per la chiamata non è quella che dovrebbe essere. Colpa del
mio carattere, del mio sognare un mondo leale, almeno nello sport , almeno in Nazionale.
E' il secondo anno che mi vedo come compagno di Nazionale un atleta, Alberico di Cecco, che ha subito la squalifica per doping, e che non ha mai chiesto scusa, anzi, continua a sostenere la sua innocenza, che non ha mai preso nulla. Quando lo hanno trovato positivo all'Epo, lui aveva corso in 2 ore e 13' e in televisione qualche anno dopo ha dichiarato ….per fare 2 ore e 13' avrei dovuto doparmi? E già, perché da tesserato per un gruppo militare, che doveva rappresentare l'onestà in persona, ha pure la faccia tosta di snobbare il 2 ore 13'. Come non bastasse, quando ho scritto sul mio sito il mio parere e cioè che chi ha barato con il doping non dovrebbe vestire la maglia azzurra, mi sono visto arrivare email ( da finti account) che difendono questa persona.
La storia di Alberico Di Cecco è scritta, riesce a superare i keniani sul tratto finale della maratona di Roma, stabilendo un tempo di 2 ore e 8' poi esce la notizia che circa un mese prima era stata intercettata una telefonata in cui ringraziava una persona indagata per spaccio di sostanze illecite, pare la chiamassero l'incredibile Hulk, viene sospeso dai carabinieri e gli viene dato l'obbligo di dimora, ma poi viene riammesso, perché pare che la prova non possa essere usata a suo carico
Qualche anno dopo nel 2008 viene trovato positivo all'Eritroproietina ricombinante dopo la maratona di Carpi.
Gli infliggono due anni di squalifica, quando torna non chiede scusa, anzi sostiene di non aver mai preso nulla, dice che tante volte la positività è anche relativa e che delle volte succedono cose quasi inspiegabili! Lo dichiara ad Atletica Atletica una trasmissione alla quale eravamo stati entrambi invitati.
Da quella trasmissione il mio atteggiamento verso Di Cecco è cambiato, non ho mai amato questo atleta ma l'ho sopportato,fino a quando ho capito che non gli bastava aver imbrogliato, voleva pure uscirne da martire.Chi si dopa imbroglia ma chi poi lo nega in quella maniera non solo ci ha imbrogliato, ma ci vuole far passare anche per stupidi.
Non
sta a me decidere chi debba rappresentare l'Italia ma trovo doveroso
dire quello che penso e far presente quella che per me è una grande
ingiustizia.
Poi
ci sono altre cose che mi hanno dato fastidio. Qualche mese fa Di Cecco
scrive sul mio sito “ ci vediamo in azzurro” Per me è un'altra
provocazione, un modo di dire “io faccio quello che voglio”.
Corri Alberico, corri, ma sappi che per me il tuo non
è stato un modo serio di fare sport e a tutti quelli che ti applaudono e
che ti fanno i complimenti io dico solo che, secondo me,chi è pentito di quello che ha fatto chiede scusa e tu non lo hai fatto,
quelli che lo applaudono e lo sostengono per me sono complici di un
modo inaccettabile di praticare lo sport, un modo che potrebbe spingere
ragazzi giovani a trovare scorciatoie.
Se
poi si vuole credere alla versione dell'inspiegabile e delle
coincidenze allora alzo le mani e mi arrendo, si creda pure alle favole.
Il perché poi sia stato chiamato in Nazionale mi lascia davvero
perplesso e non lo trovo per niente giusto.
Io comunque non mi sento suo compagno di squadra. Io non posso certo dire che ora prenda sostanze proibite, ma non trovo giusto che debba togliere il posto in nazionale ad atleti che non hanno mai barato”.
Giorgio Calcaterra.
Tratto da Podisti.net
http://magazine.podisti.it/2013/index.php/component/content/article/22831-convocazioni-per-i-mondiali-della-100-k-calcaterra-si-ribella.html
Pensieri e Parole
passi la vita a cercare di farli alzare da terra
corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato..
come gli aquiloni essi finiscono a terra..
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria..
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia e tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
l'aquilone si allontana sempre di più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia
libera e sola.
Allora soltanto capirai di aver assolto al tuo compito.
Erma Bombeck
mercoledì 19 novembre 2014
Play List
"A modo tuo" by Elisa
Sarà difficile diventar grande
Prima che lo diventi anche tu
Tu che farai tutte quelle domande
Io fingerò di saperne di più
Sarà difficile
Ma sarà come deve essere
Metterò via i giochi
Proverò a crescere
Sarà difficile chiederti scusa
Per un mondo che è quel che è
Io nel mio piccolo tento qualcosa
Ma cambiarlo è difficile
Sarà difficile
Dire tanti auguri a te
A ogni compleanno
Vai un po' più via da me
A modo tuo
AndraiA modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
Sarà difficile vederti da dietro
Sulla strada che imboccheraiTutti i semafori
Tutti i divieti
E le code che eviterai
Sarà difficile
Mentre piano ti allontanerai
A cercar da sola
Quella che sarai
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
Sarà difficile
Lasciarti al mondo
E tenere un pezzetto per me
E nel bel mezzo del
Tuo girotondo
Non poterti proteggere
Sarà difficile
Ma sarà fin troppo semplice
Mentre tu ti giri
E continui a ridere
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo
A modo tuo
Vedrai
A modo tuo
Dondolerai, salterai, canterai
Sempre a modo tuo
martedì 18 novembre 2014
"42 tweet" di Alessandro Annessa
1.
Il suono della sveglia alla 4,45;
2.
L’orgoglio provato nell’indossare la maglia dell’Amatori Villa Pamphili con il
numero 27917;
3.
La vista di Manahattan nell’orizzonte mentre arrivavo alla base militare per la
partenza ….con la conseguente esclamazione a voce alta…. “cazzo quanto è
lontana”;
4.
Il calore del mio sacco a pelo viola utilizzato per scaldarmi in quella specie
di campo profughi dove siamo stati abbandonati nelle tre ore di attesa prima
della partenza;
5.
la bellezza nel “Love You” che ho ascoltato tra 2 ragazzi che si sono
sussurrati prima di lasciarsi per entrare nei rispettivi Corral ;
6.
I brividi lungo la schiena provati nell’ascoltare l’inno Americano alla
partenza di Staten Island …….e come Alberto Sordi ho pensato ….ma con il nostro
dove ci arriviamo …..al Divino Amore;
7.
Gli occhi della tigre che ho visto nei volti dei runner e l’odore delle creme
all’olio canforato messo qualche minuto prima che aprissero il cancello ;
8.
Le urla tipo danza tribale mentre ci si spogliava dei vecchi vestiti utilizzati
per coprirsi dal freddo a pochi metri dalla partenza…….avete presente i figli
dei Fiori di Woodstock;
9.
La voce di Liza Minelli che cantava New York New York;
10.
Il senso di libertà che ho provato nel sentire il sibilo nel vento ad oltre 30
km orari sul ponte di Verrazzano;
11.
La bellezza di una bandiera Americana che sventolava su una casetta rosa di Brooklyn;
12.
L’armonia trovata in un boogie alla Whoopi Goldberg, ballato da una anziana
signora afroamericana di 150 kg ;
13.
La stima profonda provata nei confronti del ragazzo che si è fatto la maratona
al contrario spingendosi da solo su una sedie a rotella con l’unica gamba buona
e che ho incrociato intorno al 14 km;
14.
La grandezza di Dio nel gospel cantato sulle scale di una chiesetta del Queens
;
15.
L’energia positiva che ho ricevuto nel toccare lo scudo di Capitan America
tenuto da un bambino con la scritta “ Touch for the Power”;
16.
La bellezza e la sensualità di una solista di una band che cantava al mio
passaggio intorno al 18 km;
17.
Il dolore provato nel vedere le maglie delle persone che hanno dedicato la loro
maratona a familiari, amici o semplici conoscenti morte prematuramente di
cancro ;
18.
La gentilezza di una signora che aiutava tutti come poteva offrendo gli strappi
di uno scottex per potersi asciugarsi il sudore ;
19.
Le scale di emergenza in ferro che scendevano dai palazzi del Queens e che
facevano tanto C’era una volta l’America;
20.
Una dj anni 80 che pompava tutta la musica del mitico STUDIO 54;
21.
I due ragazzi Sioux che nonostante il freddo boia correvano a petto nudo con
l’immancabile piuma tra i capelli ( neanche Jhonn Wayne gli avrebbe mai potuti
fermare);
22.
Il silenzio che c’era tra di noi nell’affrontare la terribile salita del
Queensbridge al 24mo Km;
23.
Il marine vicino a me vestito tipo Tenente Dan e che mi ha fatto sentire molto
Forrest Gump;
24.
Il boato fragoroso delle nostre urla mentre entravamo nel Bronx……..a un certo
punto mi è anche sembrato di sentire…….. “ Guerrieri venite a giocare alla guerra”
……ma sognavo e basta;
25.
La bellezza infinita e maestosa della One Avenue con la una folla oceanica che
faceva il tifo per te tipo finale di Super Bowl ;
26.
Le allucinazioni mistiche che mi hanno preso nel momento in cui la ripetitività
della cadenza della corsa mi ha fatto perdere la percezione del tempo e della
strada portando la mia anima ad osservare il mio corpo che correva ……..avete
presente Dustin Hoffman mentre corre nel film Il Maratoneta……ecco bravi
….proprio così;
27.
Lo schiaffo che ho ricevuto nel sentire il trillo del Garmin al passaggio del
32 mo Km e che mi riportava alla dura realtà;
28.
L’onore che ho provato nel dare un FIVE ad una squadra di pompieri schierati
vicino alla loro autopompa tutta cromata …..11 settembre non si dimenticherà
mai;
29.
Il sapore intenso di un gel al cioccolato;
30.
Il Darth Vader di Guerre Stellari al lato della strada che si faceva una foto
con due runner argentini vestiti da Blues Brothers….. lì veramente non ho più
capito se ero in un film o ad una maratona;
31.
La rabbia al 35 mo nel sentire che le gambe non mi giravano più bene e la
vipera tornava a mordere il tallone costringendoti a rallentare ……per non
mollare ho cercato di pensare a Sylvester Stallone mentre combatteva per la sua
Adriana …..ma il dolore è stato più forte ed ho cominciato a rallentare ;
32.
L’adrenalina che mi entrava in circolo con l’entrata a Central Park sentendo un
vecchietto con un cappellino da baseball che mi urlava : Only one mile …never
get down….go…. go …..go;
33.
La pelle d’oca provata alla vista del cartello 400 metri all’arrivo ed
guardandomi intorno ho pensato…….“ chissà dove è l’attico dove viveva Arnold” ;
34.
le urla e le braccia contro il cielo mentre passavo il traguardo delle 26,2
mile;
35.
Il viso della VOLUNTEER, che non dimenticherò mai, mentre mi metteva la
medaglia al collo;
36.
La vista dei malinconici colori autunnali dentro Central Park mentre ritiravo
il pacco gara e che mi hanno fatto comprendere che il Sogno Americano era ormai
finito;
37.
Il “Good Job”esclamato nei miei confronti dal figlio di 11 anni del dipendente
della UPS mentre mi restituiva la mia sacca;
38.
Le urla di gioia di mia moglie e dei miei figli mentre mi dicevano che erano
orgogliosi di me nella prima telefonata fatta a Roma;
39.
La camminata infinita in modalità Zombie per arrivare in albergo ;
40.
Con la medaglia al collo, Mentre ricevevo i congratulations della gente che
incontravo tra le luci di Times Square mi sono sentito più figo di Tony Manero
mentre camminava a NY avendo come sottofondo Staying Alive dei Bee Gees ;
41.
Il lungo abbraccio in albergo con i miei compagni d’avventura;
42.
Il sole che tramontava sulla Big Apple ………
Etichette:
maratone,
Mister Run
Ubicazione:
New York, New York, Stati Uniti
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