sabato 17 novembre 2012

La fuga

Ama, Acea, Planimetrie, piagnistei, bla... bla... bla..., ALT! Fermi tutti.
Ad un certo punto la mente si ferma, gli occhi vedono il movimento delle labbra altrui, ma le orecchie non percepiscono il suono, tutto si fa molto ovattatato, solo una vocina da dentro ti fa dire "vado a correre", allora ti alzi e come nella più classica delle ritirate, prendi su le prime cose che servono e ti catapulti fuori... niente gare, ma la classicissima uscita che da ormai un anno a questa parte è diventata compagna, amante e soprattutto terapeuta. Il luogo è sempre quello, Villa Pamphili, un tempo sconosciuto posto privo di interesse, oggi il mio tempio dedicato alla salute del corpo e della mente. La salitella di Sanpietrini all'ingresso, da fare a marcia ridotta, è il preludio alla fatica, raggiungi la cima e sei lì, sguardo a destra verso la casetta dei runner e a sinistra verso il viale alberato dove già qualcuno corre. Un po' di stretching, il chrono e via... oggi niente tempi, niente lavori, solo lei... villa Pamphili. Le gambe un po' dure ancora offese dalla fatica di domenica stentano a reagire, qui e là le mamme con i loro passeggini che si pavoneggiano dei loro tesori nascosti sotto le copertine, anziani che passeggiano con sguardi malinconici. I colori sono accesi, il verde è lussureggiante e il cielo è più azzurro, corro la mia oretta con estrema passione, stringo i denti e mi godo tutti i profumi del bosco. Quando torno a casa le ricevute, i pagamenti e i bla... bla... bla... sono ancora lì, ma hanno tutto un altro sapore. 

@ fotofhania - Villa Pamphili - Roma

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